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18 aprile 2013

"Mirò", poesia e luce ..


Ho avuto la fortuna di vedere una mostra di "Mirò" l’anno scorso a Roma.
Le opere del  maestro catalano , uno dei massimi esponenti del surrealismo, circa un’ottantina, erano esposte al  "Chiostro del Bramante" .
Mai viste in Italia prima, e di sorprendente bellezza : c’erano 50 quadri ad olio , ma anche terrecotte, bronzi e acquerelli.
La mostra era intitolata “Mirò! Poesia e luce.
La stella mattutina
“Il genio di Mirò si esprime in un suo linguaggio fatto di macchie, grafismi, spruzzi, impronte, abrasioni, suture e chiodi. Ma soprattutto inondato di luce e di colore, in una gioiosità perenne, un canto alla vita che però al tempo stesso non rifugge la riflessione e la condanna sui mali dell’umanità”.
E’ proprio come ha scritto Gillo Dorfles, un critico d'arte, pittore e filosofo italiano ..  : Incontro «di fantasia e di controllo, di oculatezza e di generosità». 
   
                                                                        
Joan Mirò, pittore di grande talento, nacque a Barcellona (1893-1983).
Si interessò tuttavia anche di musica e di letteratura.
Lesse molti libri di Verne nei quali trovò valori analoghi a quelli che arricchirono nel profondo la sua natura di artista.
Amò molto anche “Bach e Mozart” dei quali disse di averlo aiutato a “capire il profondo significato della linea”.
Infatti l’artista non ha mai ammucchiato disordinatamente segni e colori.
Ha inventato delle forme. Il surrealismo fu per lui una lezione di libertà e di ricerca.

Il sorriso delle ali
Venne descritto da Andrè Breton come “il più surrealista di noi tutti”.
Avanti con gli anni si dedicò anche alla realizzazione di centinaia di ceramiche ed a pitture su vetro.
Morì a Maiorca, Jean Mirò, quasi novantenne, nel giorno di Natale del 1983.
E’ sepolto a Barcellona.

“Per me è importante raggiungere la massima intensità con il minimo dispendio.  Per questo  nei miei dipinti  il vuoto assumerà sempre maggiore rilievo”.
Joan Mirò

Gran parte del patrimonio dell’artista e che ha concesso, in via del tutto straordinaria, i suoi capolavori per un’anteprima italiana è la “Fundaciò Pilar i Joan Mirò” di Palma di Maiorca.

Anche a Palma de Maiorca sono stata, nel 2010, bellissima e ne approfitto per dire che è altrettanto poliedrica rispetto all'isola che spesso rappresenta.
E’distesa su una costa sabbiosa a perdita d'occhio e nel suo interno è ricca di monumenti architettonici che ne ricordano il passato glorioso.
Il cuore della città è un dedalo di vicoli e negozietti che si affacciano improvvisamente su belle piazze barocche, chiese e palazzi signorili.
Mi è piaciuta molto.
                                                                     
                       
Palma De Maiorca  - maggio 2010 - by felicya
Palma De Maiorca  - maggio 2010 - by felicya

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