Si trova tra la Sicilia e Pantelleria.
L'isolotto è stato eroso dalle onde ed è attualmente una piattaforma di roccia che si trova tra 6 e 8 metri sotto la superficie del marea tra Sciacca e l’isola di Pantelleria.
Sembra che essa sia una bocca di un vulcano sommerso che di tanto in tanto erutta e quindi emerge.
Nel periodo maggiore di emersione l'isola era alta circa sessanta metri e larga quattro chilometri e mezzo.
L’isola non ebbe vita lunga e così scomparve definitivamente sotto le onde nel gennaio del 1832, a causa dell’azione erosiva delle onde e al compattamento del materiale sotto il peso dell’isola stessa.
La sua cima è a 6 metri sotto il livello del mare.
Benché piccola e per la maggior parte del tempo inesistente, la sua scomparsa portò anche alla fine al problema sorto circa la sua sovranità: la rivendicavano francesi, inglesi, ed italiani, tanto che di nomi gliene furono dati ben sette: Sciacca, Nertita, Corrao, Hotham, Giulia, Graham, Ferdinandea.
L'isola dei sette nomi ha ispirato studiosi, scrittori, poeti e pittori di tutta Europa.
Il primo a studiarla fu Carlo Gemellaro (1787-1866), geologo dell'Università di Catania, che la dedicò al Re Ferdinando II.
Fu descritta da Alexandre Dumas, nel suo Viaggio in Sicilia e, in tempi più recenti, e' stata protagonista del romanzo Un filo di fumo di Andrea Camilleri.
Alcuni pittori dell'800 ci hanno invece regalato le uniche testimonianze visive della sua attività vulcanica.
Una bella immagine della Ferdinandea la si può ammirare a Villa Pignatelli a Napoli.
Un terremoto è stato registrato nella zona nel 2002.
I fenomeni osservati erano simili, in realtà, agli stessi osservati dai pescatori nel 1831: le acque ribollono, ci sono improvvisi getti di acqua calda e si sente un terribile odore di zolfo.
Quello di quei giorni non è il primo segnale di vita dato dall'isola.
La speranza e' di poter assistere in diretta alla riemersione della Ferdinandea.
Un evento verificatosi per l'ultima volta nel 1831, quando l'isola mise il suo naso rovente fuori dall'acqua per appena 5 mesi.
Anche se, nel 1987, ricorda il Times, un aeroplano militare statunitense che stava perlustrando il canale di Sicilia durante lo scontro con la Libia vide la punta sommersa di Ferdinandea e, pensando di avere a che fare con un sottomarino, vi lanciò contro delle bombe di profondità.
Giulia, Nerita, Corrao, Hotham,
Graham, Sciacca, Ferdinandea.
Nel luglio milleottocentotrentuno
senza che la vedesse nessuno
in una notte nacque un'isola dal mare
tutta nera e di forma circolare.
All'alba i marosi e la risacca
rivelarono quell'ettaro di terreno
davanti alle coste di Sciacca:
la notizia volò in un baleno.
Prima giunsero gli scienziati
e i pescatori un po' meravigliati,
poi, per volere delle autorità,
navi da guerra arrivarono là,
correvano a prenderne possesso
perchè ai potenti, come accade spesso,
una terra nuova, che non s’è mai vista
risveglia sempre voglie di conquista.
Volevano fare di quella bellezza naturale
una strategica nuova base militare
e i comandanti, per ogni nazione,
piantaron vessilli e le diedero un nome:
Giulia, Nerita, Corrao, Hotham,
Graham, Sciacca, Ferdinandea
Solo un pescatore solitario
comprese quanto fosse straordinario
che un'isola fosse nata dal mare
e la terra fosse tornata a creare...
I Re volevano quel pezzo di terra
disposti a tutto,- anche a far la guerra,
discordi, nel nome del diritto,
prepararono l'inevitabile conflitto.
I generali nel cuore della notte
cariche d'armi mossero le flotte.
Fu proprio allora che l'isola pensò
d'aver visto abbastanza, e se ne andò,
un gran boato, un ribollire intorno,
e quando finalmente giunse il giorno
le spedizioni trovarono soltanto
il mare piatto, e uno sbuffo ogni tanto.
l'isola era tornata sotto il mare
dove nessuno la poteva disturbare,
l'isola era tornata sotto le onde
ed è ancora lì che si nasconde.
Giulia, Nerita, Corrao, Hotham,
Graham, Sciacca, Ferdinandea ..
Benvenuti sull'isola che non c'e'.
O meglio: che c'e', ma sta sott'acqua e potrebbe emergere da un momento all'altro.
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