“Il frutto della vita”

Il Lycium barbarum o Goji cresce spontaneamente nelle alte valli dell'Himalaya.
Assomigliano all’uva passa e chi le ha assaggiate assicura che il sapore è simile.
Si mangiano da sole o nello yogurt e possono essere utilizzate anche per fare tè e tisane.
Dolciastre, piccole e rosse le bacche di Goji sono uno degli elementi essenziali della medicina tradizionale cinese perché considerate uno dei più potenti antiossidanti (tanto da essersi guadagnate l’appellativo di “frutto della vita”).
Il Lycium barbarum, questo il nome scientifico, viene coltivato da migliaia di anni in Tibet, nelle valli himalayane, in Mongolia e nella Cina del nord.
                                                              

Oggi anche l'Occidente comincia a interessarsi a questo vegetale e ora del Goji si possono trovare anche le bacche essiccate, dal sapore che ricorda il mirtillo, o il succo, da consumare concentrato o diluito con acqua.
Sono un alimento prezioso per la salute, grazie al profilo proteico completo, ai sali minerali, alle abbondanti vitamine.
Le bacche oltre che essere salutari sono anche buone e meritano anche per questo di entrare a far parte delle abitudini alimentari quotidiane.
                                                                        

                                                                        

  

Con il  loro gusto non eccessivamente dolce,  il retrogusto  amarognolo e  il profumo di frutti rossi, si sposano bene sia con il dolce che con il salato.
Le bacche di goji possono essere consumate secche ma anche reidratate, immergendole in acqua o latte per 10 minuti oppure nello yogurt per 15 minuti ed essere usate come supplemento per tè o tisane.
Sono ottime da utilizzare per la preparazione di un infuso.
Basta versare un paio di cucchiaini di bacche in una tazza e lasciare in infusione con acqua bollente per circa 8/10 dolcificando poi, con miele o zucchero a proprio piacimento.