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Centro Internazionale di Fotografia Scavi Scaligeri di Verona |
La sua fotografia non è pura documentazione: è narrazione che diventa empatia, è impegno umano.
Come il reportage sugli scontri tra gang rivali ad Harlem, che diventa il tentativo di fermare il male mostrandone la stupidità.
Gli scatti di Parks sono la voce data a chi non ne ha.
Un esempio su tutti è la foto di Ella Watson, la donna delle pulizie: il suo sguardo, le scope e sullo sfondo la bandiera americana ci raccontano la sua storia di ingiustizie e di soprusi subiti.
Un fotografo dunque che non si nasconde dietro la sua macchina ma anzi la usa come strumento di dialogo e di introspezione.
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Ella Watson |
Un fotografo dalla sensibilità talmente spiccata da essere voluto da Ingrid Bergman per immortalare la sua fuga d’amore a Stromboli con il regista Roberto Rossellini.
Nella mostra c’è tutto questo e molto altro: gli scatti agli artisti (da Marylin a Glenn Gould), i comizi di Malcom X, Muhammed Ali, la marcia nera su Washington.
C’è perfino un frammento del film Shaft, di cui Parks è stato il regista nel 1971.
Al protagonista, il detective afroamericano duro e fuori dagli schemi, si è ispirato Tarantino per l’eroe di Django Unchained.
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Gordon Parks |
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