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11 agosto 2013

“Fotografie”.. e “Poster” ..


Un azzurro scarso in cielo
E il cielo matto di marzo
In quel nostro incontro al centro
Tu poggiata sui ginocchi e il vento
Ed i capelli sui tuoi occhi
Qui l'ombra cade giù dalla tua mano
Un orizzonte di cani
Abbaia da lontano
Tu aggrappata alla ringhiera di una
Tenera e distratta primavera
Pomeriggio lento e un pò svogliato
Maggio è andato via
Un dito sotto il mento
E gli uccelli fuggono infilando il verde
Dove la città si perde
Sotto un foglio di carta vetrata
è Luglio e tu sdraiata tu
Sporca di baci e sabbia
A cercar le labbra smisurate
Dell'estate sulle mie
In quest'altra stiamo insieme
Come ridi di gusto
E fino a soffocarti io stringevo forte te
Bevendoti con gli occhi miei
Per non scordarti
E ancora tu tra file di alberi
Che cuciono colline d'uva bianca
E tu sei stata un giorno intero
A bere vino a un contadino
Col bicchiere in mano lì vicino
Foglie arrugginite in fondo al viale
E nuove voglie e tu
Qui sei venuta male
La tua faccia un pò tirata e una risata
Senza più allegria e incoscienza
L'aria acerba della Domenica
Mattina sopra l'erba e tu
E lacrime di brina
Guance colorate mentre sbucci
Arance e stupide bugie
Resta lì
Non muoverti
Sorridi un pò
Adesso voltati
Fai così
Appoggiati
Non dire no
Amore guarda qui
Gennaio ha il fiato grosso
Scalda le parole
Il sole andava giù
Cielo di marmo rosso tu un pò nera
Contro quella sera che scavava
Il nostro addio e scappava
La pioggia fina salta sopra
I marciapiedi
Noia moschini e tu
Tu guardi ma non vedi
Che è finita e tra le dita
Non ci sono che fotografie
Un azzurro scarso in cielo
E il cielo matto di Marzo
In quel nostro incontro al centro
Tu poggiata sui ginocchi
E gli occhi tuoi
Per sempre nei miei occhi
(Claudio Baglioni)   


Seduto con le mani in mano
Sopra una panchina fredda del metro
Sei lì che aspetti quello delle 7.30
Chiuso dentro il tuo palteot
Un tizio legge attento le istruzioni
Sul distributore del caffè
E un bambino che si tuffa dentro a un bignè

E l'orologio contro il muro
Segna l'una e dieci da due anni in qua
Il nome di questa stazione
É mezzo cancellato dall'umidità
Un poster che qualcuno ha già scarabocchiato
Dice "Vieni in Tunisia"
C'è un mare di velluto ed una palma
E tu che sogni di fuggire via...

Di andare lontano lontano
Andare lontano lontano
Di andare lontano lontano
Andare lontano lontano

E da una radiolina accesa
Arrivano le note di un'orchestra jazz
Un vecchio con gli occhiali spessi un dito
Cerca la risoluzione a un quiz
Due donne stan parlando
Con le braccia piene di sacchetti dell'Upim
E un giornale è aperto
Sulla pagina dei films

E sui binari quanta vita che è passata
E quanta che ne passerà
E due ragazzi stretti stretti
Che si fan promesse per l'eternità
Un uomo si lamenta ad alta voce
Del governo e della polizia
E tu che intanto sogni ancora
Sogni sempre sogni di fuggire via

Di andare lontano lontano
Andare lontano lontano
Di andare lontano lontano
Andare lontano lontano

Sei li che aspetti quello delle 7.30
Chiuso dentro il tuo paletot
Seduto sopra una panchina fredda del metro ..
(Claudio Baglioni)                                                                                                           

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