Dolceacqua è un borgo medievale della Val Nervia, distribuito lungo il torrente omonimo.
La parte più antica, dominata dal castello dei Doria e chiamata Terra, è posta ai piedi del monte Rebuffao.
La parte più moderna, il Borgo, si allunga sulla riva opposta, ai lati della strada che risale la valle.
Le origini
II nome di Dolceacqua deriva quasi certamente dalla presenza di un fondo rustico di età romana di certo Dulcius trasformatosi in seguito in Dulciàca, Dusàiga (l’attuale nome dialettale)e Dulcisaqua.
Un’altra interpretazione accredita l’origine del paese dovuta ai Celti, che l’avrebbero chiamato Dussaga, modificato poi in Dulsàga e infine in Dolceacqua.
Le più remote testimonianze del popolamento della zona sono rappresentate dai castellari dell’età del Ferro, rozze fortificazioni in pietra a secco ad anelli murari concentrici che occupavano le alture di cima d’Aurin, cima Tramontina, del monte Abellio lungo lo spartiacque fra le valli Nervia e Roia e di monte Morgi e della Torre dell’Alpicella sul versante opposto.
Nella metà del Quattrocento la crescita dell’abitato, che aveva fatto del percorso di via Castello il principale asse viario urbano, portava alla creazione del nuovo quartiere del Borgo, al di là del torrente Nervia.
I due nuclei vennero collegati da un elegante ponte a schiena d’asino a un solo arco di 33 metri di luce.
Il ponte, che Claude Monet dipinse nel 1884, definendolo “un gioiello di leggerezza”, insieme al grappolo di case della Terra e al sovrastante castello dei Doria rappresenta una delle più pittoresche e celebri visioni dell’entroterra ligure.
Il Ponte Vecchio di Dolceacqua è un capolavoro di armonia e di eleganza di forme, formato di un solo arco a tutto sesto lungo circa 32 metri costruito nel 1400.
IL CASTELLO DEI DORIA
Con i ruderi e il torrione centrale testimonia la tenacia dei suoi abitanti. Il fortino, dove si eseguivano le pene capitali, segnava il confine tra la Liguria e il Piemonte.
Durante il Rinascimento diventò una residenza signorile fortificata, con nuovi locali affrescati e arredati.
Molto caratteristici, seppure danneggiati durante la Seconda Guerra Mondiale, i 'carugi' meritano un'attenta visita.
I portali delle abitazioni del centro storico, lavorati in pietra nera locale, sono tanti e vari.
Ce ne sono di tipo religioso, nobile o allegorico.
Gli stemmi di origine napoleonica conservano tuttora il loro fascino.
Il borgo è tra i più visitati dai turisti, specialmente stranieri che giungono dalla Costa Azzurra.
Il Comune di Dolceacqua ha posizionato due pannelli con la riproduzione di due quadri di Claude Monet, che dipinse il ponte e il castello, nel luogo esatto in cui l'artista posizionò il suo cavalletto.
Conta meno di 2mila abitanti il piccolo borgo sulle colline dell'entroterra ligure tra Ventimiglia e Bordighera, in provincia di Imperia.
Da qualche anno Dolceacqua è stato insignito della Bandiera arancione, un prestigioso marchio di qualità turistico e ambientale assegnato dal Touring Club Italiano.
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