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17 marzo 2014

“La leggenda del risotto alla milanese”

Milano è considerata all'unanimità la capitale mondiale del risotto.
Molte sono le leggende sulla nascita del classico risotto alla milanese con zafferano.
Secondo un vecchio manoscritto nacque l'8 settembre del 1574, quando tra le portate del matrimonio della figlia di Mastro Valerio di Fiandra, che lavorava alle vetrate del Duomo, fu servito un piatto a base di riso dorato al posto del previsto riso bianco al burro.
Ad aggiungere per scherzo lo zafferano nel riso era stato l'assistente del Mastro, che aveva la mania di mescolare sempre un po’ della spezia gialla nelle sue miscele di colori.
Il risotto, contrariamente alle previsioni del ragazzo, ebbe un successo così strepitoso che la notizia del piatto “alla moda” si diffuse per tutta la città e ben presto Milano (e poi l'Italia intera) assaggiava il risotto allo zafferano.
                                                                    

I segreti per preparare un risotto perfetto
Ecco alcuni trucchi per preparare un risotto degno di uno chef stellato:

Riso superfino : è la qualità di riso più adatta al risotto, ha chicchi grossi e allungati
Burro al posto dell'olio : a meno che non si tratti di ricette a base di pesce o verdure.
Il burro deve essere di buona qualità, gustoso e compatto, di colore caldo
Tostare il riso : buttatelo nel fondo di cottura scelto e farlo cuocere a fiamma vivace finché non diventa semitrasparente (solitamente per circa 1 minuto)
Il brodo : no al brodo di dado, meglio quello fatto con le verdure, la carne o il pesce (a seconda del tipo di risotto)
Spegnere prima : Il riso va sempre spento qualche minuto prima della fine della cottura e mantecato a fuoco spento, con l'aggiunta di una noce di burro e un pugnetto di parmigiano

Poiché è un piatto strutturato, ricco di ingredienti e quindi di sensazioni composite, richiede l‘abbinamento con un vino rosso anche vivace o frizzante, abbastanza morbido e caldo, leggermente tannico, fresco e dotato di una buona persistenza aromatica intensa.
                                                                   
Bonarda DOC

                                                                               

“Bonarda” dell'Oltrepo' Pavese o anche “Barbera” (Lombardia e Piemonte).
                                                                             
                                                                              

Data la presenza dello zafferano proponiamo a chi volesse provare, un “Gewurztraminer” dell'Alto Adige.
                                                                         
                                                                           

Il suo nome, Gewurztraminer, significa letteralmente Traminer speziato, prendendo dunque spunto dalla località di provenienza e dalla sua principale caratteristica organolettica, ossia il suo essere particolarmente aromatico e nel contempo fresco e delicato.

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