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6 aprile 2013

"Lo specchio del desiderio"

E’ quasi impossibile non passargli accanto la mattina, a tal punto che il primo umore della giornata dipende spesso proprio da lui : "lo specchio".
Ho sempre cercato, specialmente nei tipici mercatini  questo oggetto che amo collezionare.
Mi sono poi documentata sull’argomento, acquistando libri e viaggiando in internet, soprattutto perché, a parte il piacere visivo, mi interessava conoscerne la storia.
Perché mi attrae tanto ? Perché amo appenderlo tra quadri e fotografie varie ?
Lo specchio,  a parte la natura narcisistica, è sempre stato un oggetto ricercatissimo per arredare e
ampliare lo spazio rendendolo più luminoso.


Si possono inventare giochi d’illusione dai molteplici e divertenti effetti speciali.
A Venezia, a casa di amici, rimasi proprio "folgorata" dalla visione di una stanza  rivestita, nella parete di fondo, da un intero .. enorme specchio, che riusciva a dilatare spazio e luce.
Forse fu da allora che nacque in me questa passione.
Parliamoci chiaro, non è che io abbia la casa tappezzata di specchi, ma qualche bel pezzo c’è.
L’ ho acquistato solamente perché era bello, perché mi piaceva, perché avevo già in mente dove collocarlo .. e così anche per gli altri "pezzi". Uno in particolare, che amo molto, lo presi a Tunisi.
Non credo, infatti, serva solo a soddisfare la propria vanità .. lo specchio ha una lunga storia alle spalle.
                                                                    

Nel 2000 a.C. esisteva già in Egitto, ma la sua forma era quella di un disco solare e per specchiarsi ci si doveva accontentare del metallo levigato. Era noto per allontanare gli spiriti maligni  e per accompagnare i defunti nell’aldilà.
Nel "Quattrocento" ha inizio la moda di appenderli alle pareti, quando però gli specchi, sono ancora piccoli e imprecisi.
Dobbiamo  infatti aspettare il "Cinquecento" per incontrare prima a Venezia e poi a Murano .. i primi specchi in vetro , cioè quelli che daranno l’immagine precisa e nitida alla quale siamo abituati oggi.
A Parigi fanno la loro comparsa le prime specchiere di grandi dimensioni con ricche  cornici
dorate e intagliate, fino ad arrivare attraverso il "Settecento" e altri secoli  .. ai giorni nostri .. "lo specchio" è diventato  un successo intramontabile.

In diversi palazzi d’Europa esistono ancora intere sale degli specchi a testimoniare la loro fortuna.
                                                                       
Galleria degli specchi  - Versailles
Curiosità :
In Cina era usanza appenderne una gran quantità sopra il letto.
In India , invece, guardarsi nello specchio di un altro significa perdere parte dell’anima.
In Africa si indossa, ancora oggi, durante la caccia notturna per proteggersi dallo sputo velenoso dei serpenti che, attratti dal riflesso della luna, colpiscono il vetro invece degli occhi del  cacciatore.                    


 "Les Grands Trans-Parents" di Man Ray. Lo specchio è da sempre un oggetto di suggestioni infinite, il genio della fotografia prestato al design crea una grande illusione: la grande trasparenza dove invece è il riflesso, una suggestione alla Magritte.


Specchi Riflessi
Non puoi ferirmi più adesso che non sei 
più dentro ai sogni miei, non puoi
amica mi ritorni
se vuoi, sbarrando i limiti
non senza inibizioni che sciolgo ormai
Ah, io e te, come siamo andati d'accordo
non so più
noi due specchi in contro riflessi, ma
lontani
in un gioco di intermittenze e di vuoti
strani sospesi in aria allo stesso piano
come due palloni di gas con uno spillo in
mezzo
e tenuti in volo da un vento costante e lento
che ad un primo cambio di verso li scoppia,
così,
da un lato o dall'altro
lo non vorrei che tu
gettassi ancora idee
con fiumi di parole, per noi
io non direi che sia
difficile così com'è
ma lo sarebbe certo, se fossi qui
Ah, io e te, ma che tempo abbiamo
lasciato non so più
noi, due oasi in un deserto di allegrie
con di tanto in tanto miraggi di poesie
presi dal vento allo stesso modo
con la sabbia che dalle dune ci viene
incontro
ed all'acqua limpida e chiara rapisce il
posto
noi, un gusto perso nel tempo, un odore
che poi con l'aria se ne va.

 Audio 2  

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