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22 gennaio 2014

“La prima Villa del Palladio”

Che ci fossero 2 Ville palladiane, a pochi chilometri da dove abito, era una cosa che sapevo da tempo.
“Villa Godi Malinverni” è la prima, “Villa Piovene Porto Godi è la seconda”.
Sorgono  sul “ Colle di Lonedo” a “Lugo” (Vicenza).
                                                            
 Villa Godi Malinverni
          
 Villa Piovene Porto Godi
                                                                                 
Le ho sempre visitate esternamente, vuoi perché le ho sempre trovate chiuse, vuoi perché magari non ho approfondito la cosa.
E sbagliavo, perché la sorpresa è stata grande.
Non avevo mai avuto la fortuna di visitarne almeno una, al suo interno, come mi è successo oggi.

Ci sono andata per organizzare, assieme ad un amico, il prossimo 10° Simposio Enigmistico Veneto, che come sempre si terrà verso la fine di ottobre.
Se l’affaire andrà in porto, (io lo spero tanto) e lo sapremo in tempi brevi,  non è questo il motivo principale per cui ne parlo.
Ho scoperto che questa Villa, “Villa Godi Malinverni” a Lugo (Vicenza) è stata la “prima opera” del Palladio che risale al 1542.

Ed è in particolare questa che abbiamo scelto come “location” per il Simposio.        
Villa Godi Malinverni vista da altra angolazione
La villa si erge sulle pendici di un colle che domina il corso del fiume Astico ed appare come un edificio imponente e severo, privo di quegli elementi decorativi che apparterranno all’architettura successiva del Palladio, ma già caratterizzata da una armonica suddivisione degli spazi interni ed esterni.
L’austerità del prospetto esterno contrasta con lo  “sfarzoso apparato decorativo” realizzato nelle nove stanze interne e nella loggia.
                                                                           
Il grande salone di Villa Godi
                   
Raffigurazione del Colosso di Rodi - part.
                                                                       
Eurialo e Niso  - part.
                                                                                 
Ercole nel mezzo alla Virtù e alla Fatica
                                                                               
Sala dei trionfi
Al suo interno si può visitare, inoltre, lo spettacolare “Museo dei Fossili”, fondato nel 1852 dal Conte Andrea Piovene, con i fossili ritrovati nelllo stesso anno da un geologo presso il torrente Chiavon che scorre vicino, nei pressi di Breganze.
All’interno del museo sono custodite ben 352 specie di “flora” tra le quali famosissime le palme, di cui una alta 9 metri e completa di radici, per poterla estrarre si richiesero ben 4 anni di lavoro.
E ancora la “fauna”, coralli, molluschi, crostacei, echinodermi, pesci e tanto altro ancora.
                                                                            
Museo dei fossili
Il parco e i giardini ..
Basta guardare le foto, le parole servono a poco ..
                                                                           
                                                                                
                                                                                  

E ancora la “Barchessa”, oggi una parte di essa, è destinata ad abitazione del personale adibito alla custodia e al servizio della villa e il ristorante : Il “Torchio Antico”.
                                                                    
Torchio Antico il Ristorante
Torchio Antico - part.
       
Torchio Antico - part
Dove un tempo sorgevano le scuderie, nel 1968 sono state allestite dallo stesso proprietario, il prof. Malinverni, una Taverna e una Tavernetta con un servizio al bar e ristorante in un ambiente accogliente e con cucina scelta e casalinga nello stesso tempo.
I lavori sono stati eseguiti con molta perizia riuscendo a mantenere inalterato l’aspetto esteriore che è ancora quello originario.
A dare il nome “Torchio Antico” al ristorante è stata la presenza di un bellissimo antico torchio risalente al 1780.    

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