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11 marzo 2014

“In barca lungo i canali”

Diffondere l'arte, la storia e le bellezze della natura del Veneto attraverso la scoperta di fiumi e canali, lungo rotte che per secoli hanno rappresentato le principali vie di trasferimento per merci e persone.

Fu durante un'escursione in barca lungo i canali da Padova a Venezia, mentre ammirava le bellezze paesaggistiche e sorseggiava bicchieri di vino, che “Rimbaud” trasse l'ispirazione per il suo capolavoro, "Il battello ebbro".
                                                              
                                                                             

Il viaggio inizia dalla “Conca delle Porte Contarine”, nel cuore di Padova, navigando lungo il “Canale del Piovego”, dove si costeggeranno le mura e gli antichi bastioni cinquecenteschi, “Porta Portello” e “Bastione Castel Nuovo”, passando per ponte dei Graissi, il più antico di Padova.
Poi si entra nel “Naviglio della Riviera del Brenta”, dove si potranno ammirare le ville più belle del Veneto, come “Villa Pisani” “Villa Giovannelli”“Villa Foscarini” “Villa Cacco”.

L'escursione si conclude agli Antichi Molini Di Dolo, ancora attivi.
                                                                       

I molini fuono edificati nel 1551 per volere del Magistrato alle Acque di Venezia che, dovendo aumentare la quantità di farina macinata per sfamare la crescente popolazione di Venezia e del territorio circostante, vide come luogo adatto la biforcazione del vecchio Brenta di Dolo.
Qui la corrente era più forte per il dislivello che si era creato nel letto del fiume.
Lo splendore di questa fantastica costruzione perdurò fino alla fine del XVIII secolo, in concomitanza con la caduta della Serenissima.
In quei tempi i molini che consistevano di tre edifici, arrivano ad avere fino a 16 ruote per la macina.
                                                                           

E' sempre stato un luogo centrale e vissuto del paese e lo è tuttora per il fascino della sua centralità, per la storia antica che ancora oggi vi si respira, il sottile rumore di fondo dell' acqua che scorre nelle conche, lo stridio della puleggia che gira al movimento dell' unica ruota rimasta, la frugalità ed al tempo stesso la solidità di queste mura sospese sull'acqua corrente che ne fanno un luogo unico al mondo.
Anche questo pieno di leggende come quella del “Gobbo dei Molini”, tale Paron Biasio, tanto avido da non voler lasciare neppure un grano sul pavimento dopo la macinatura del suo frumento che fu punito con una fulminante e cronica lombaggine da renderlo gobbo per il resto della vita, a quella della fantastica figura del mugnaio ricca dei simboli che nutrono la nostra cultura, nelle arti figurative come in letteratura fino a proverbi, favole, canzoni.

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