È una bellissima farfalla, una di quelle tutte colorate, che quando volano sembrano seguire una musica che possono sentire solo loro. Poi, un giorno, le si spezza un’ala, e nonostante continui a essere la più bella delle farfalle, non riesce più a volare. Decide di fermarsi sul suo fiore preferito e poco dopo muore”.
“Ogni volta che vedete una farfalla, pensate a me“.
Se conoscessi il mistero
immenso del Cielo dove ora vivo,
questi orizzonti senza fine,
questa luce che tutto investe e penetra,
non piangeresti se mi ami!
Sono ormai assorbita nell’incanto di Dio
nella sua sconfinata bellezza.
Le cose di un tempo
sono così piccole al confronto!
Mi è rimasto l’amore di te,
una tenerezza dilatata
che tu neppure immagini.
Vivo in una gioia purissima.
Nelle angustie del tempo
pensa a questa casa ove un giorno
saremo riuniti oltre la morte,
dissetati alla fonte inestinguibile
della gioia e dell’amore infinito.
Wise men say only fools rush in But I can’t help falling in love with you Shall I say Would it be a sin? If I can’t help falling in love with you
Like a river flows surely to the sea Darling so it goes Some things are meant to be Take my hand, take my whole life too For I can’t help falling in love with you
Like a river flows surely to the sea Darling so it goes Some things are meant to be Take my hand, take my whole life too For I can’t help falling in love with you
Il 2 giugno è la festa di tutti gli italiani, in patria e all’estero. E' la festa in cui ci stringiamo attorno al tricolore, forte dei valori e degli ideali che ci uniscono.
Saluta il tricolore Se il tricolore sventola, salutalo, bambino: e pensa che la Patria ricordan quei colori. La Patria è un bene grande: e la Patria tua è l’Italia. Per farla unita e libera son tanti i suoi Caduti. Per farla giusta e nobile può anche un piccolino con la bontà e lo studio, dare il suo grande dono. Per questo il tricolore tra tutte le bandiere dei popoli del mondo con palpito sicuro sventolerà nel cielo. (Poesia di L. Veltri)
E' l’occasione per ricordare insieme, con senso civico e responsabilità, tutto ciò che fa parte del nostro passato: errori, successi, conquiste e sconfitte. Il 2 giugno è un’occasione per riflettere.
E’ il tempo sottratto alla normalità del quotidiano per rimarcare l’importanza e il valore della scelta repubblicana in quanto è sul percorso della parificazione civile, della concordia e dell’unificazione nazionale che si fonda la democrazia e si sono poste le basi della nostra Costituzione.
… Sono cittadino del mondo, il concetto di Nazione ha nella mia mente dei confini molto labili. Ma deve pur esserci un motivo perchà io sia nato proprio in questo posto, in questo Paese, tra questa gente e non in un altro punto qualsiasi della Terra. Ho smesso da tempo di credere al Caso. Sono cittadino del mondo, e viaggerò, sempre per conoscere più posti possibile, per imparare da più gente possibile, per lasciare una traccia della mia energia ovunque si posi il mio sguardo…. Ma non rinnegherò le mie origini. La mia Nazione avrà sempre nel mio cuore e nei miei ricordi un angolino privilegiato … (Anton Vanligt)
Auguri di bun lavoro al nostro Nuovo Governo, insediatosi proprio oggi.
“Come un aquilone senza corda e una farfalla senza ali, mia madre mi ha insegnato a volare con i sogni” William H. McMurry III
Portami a ballare
Portami a ballare uno di quei balli antichi che nessuno sa fare più sciogli i tuoi capelli lasciali volare lasciali girare forte intorno a noi. Lasciati guardare lasciati guardare sei così bella che non riesco più a parlare di fronte a quei tuoi occhi così dolci e così severi perfino il tempo si è fermato ad aspettare. Parlami di te di quello che facevi se era proprio questa la vita che volevi di come ti vestivi di come ti pettinavi se avevo un posto già in fondo ai tuoi pensieri.
Dai mamma dai questa sera lasciamo qua i tuoi problemi e quei discorsi sulle rughe e sull'età dai mamma dai questa sera fuggiamo via è tanto che non stiamo insieme e non è certo colpa tua ma io ti sento sempre accanto anche quando non ci sono io ti porto ancora dentro anche adesso che sono un uomo e vorrei, vorrei saperti più felice sì vorrei, vorrei dirti molte più cose ma sai, mamma sai questa vita mi fa tremare e sono sempre i sentimenti i primi a dover pagare ciao mamma, ciao domani vado via ma se ti senti troppo sola allora ti porto via.
E vorrei, vorrei saperti più felice sì vorrei, vorrei dirti molte più cose. Portami a ballare portami a ballare uno di quei balli antichi che nessuno sa fare nessuno sa fare più.
Carissimo tumore,
in questo anno mi hai insegnato tantissime cose.
Come sei solito fare. Perchè sei il peggiore dei maestri.
Ed il migliore.
Peggiore perchè mi hai chiesto una lezione fondamentale senza spiegarmela prima.
Migliore perchè, una volta che me l'hai spiegata, non si dimentica più.
Mi hai insegnato a non avere paura di piangere e ancora di più a non avere paura di ridere di me e delle follie del mondo e delle persone anche davanti ai loro occhi e ai loro evidenti errori e alle loro piccole cattive meschinità.
Mi hai insegnato a soffrire in una maniera che non credevo possibile, a conoscere me stesso oltre ogni aspettativa, a comprendere il dolore che provavo ed a capire che sarebbe prima o poi passato.
Mi hai insegnato che valore ha un abbraccio, che importanza ha un gesto d'affetto quando non è richiesto, che cosa vuol dire avere un numero di telefono da chiamare per dire che non ce la fai più, che cosa vuol dire tornare a sentire il cuore battere per qualcuno, di nuovo.
Mi hai insegnato che svegliarsi la mattina è una benedizione, che camminare per strada senza svenire per la mancanza di forze è un'esperienza bellissima, che guardare il mondo vivere e sapere che ne fai parte è una gioia indescrivibile, che mangiare un gelato e non vomitare è una piccola grande conquista.
MA hai lasciato graffi, danni, cicatrici, sofferenza, dolore ed effetti collaterali, cose che potrebbero anche non sparire mai più.
Ti sei preso un anno della mia vita, le mie illusioni, le mie speranze, il mio peso, i miei occhi e mi hai dato qualche capello bianco, qualche ruga in più e soprattutto una dannatissima sensibilità che mi fa vedere TUTTO in maniera completamente differente da prima.
Ecco, l'ultimo punto, se proprio potresti riprendertelo indietro mi faresti un piacere. Perchè mi ha già stancato.
Verso il Natale. Il Tempo dell'Attesa. E' iniziato oggi, domenica 27 novembre l’Avvento, il tempo forte dell’Anno liturgico che prepara al Natale. La Prima Domenica di Avvento apre il nuovo Anno liturgico. Quattro sono le domeniche di Avvento nel rito romano.
L'origine dell'Avvento
Il termine Avvento deriva dalla parola “venuta”, in latino adventus. Il vocabolo adventus può tradursi con “presenza”, “arrivo”, “venuta”. Nel linguaggio del mondo antico era un termine tecnico utilizzato per indicare l’arrivo di un funzionario, la visita del re o dell’imperatore in una provincia. Ma poteva indicare anche la venuta della divinità, che esce dal suo nascondimento per manifestarsi con potenza, o che viene celebrata presente nel culto. I cristiani adottarono la parola Avvento per esprimere la loro relazione con Gesù Cristo: Gesù è il Re, entrato in questa povera “provincia” denominata terra per rendere visita a tutti. Alla festa del suo avvento fa partecipare quanti credono in Lui. Con la parola adventus si intendeva sostanzialmente dire: Dio è qui, non si è ritirato dal mondo, non ci ha lasciati soli. Anche se non lo possiamo vedere e toccare come avviene con le realtà sensibili, Egli è qui e viene a visitarci in molteplici modi.
Il tempo liturgico dell’Avvento celebra la venuta di Dio nei suoi due momenti: la prima parte del tempo di Avvento invita a risvegliare l’attesa del ritorno glorioso di Cristo. Poi, avvicinandosi il Natale, la seconda parte dell’Avvento rimanda al mistero dell’Incarnazione e chiama ad accogliere il Verbo fatto uomo per la salvezza di tutti. Ciò è spiegato nel primo Prefazio di Avvento, ossia la preghiera che “apre” la liturgia eucaristica all’interno della Messa dopo l’Offertorio. In essa si sottolinea che il Signore «al suo primo avvento nell’umiltà della nostra natura umana, portò a compimento la promessa antica, e ci aprì la via dell’eterna salvezza». E poi si aggiunge: «Verrà di nuovo nello splendore della gloria, e ci chiamerà a possedere il regno promesso che ora osiamo sperare vigilanti nell’attesa».
Nella Prima Domenica di Avvento il Vangelo (Matteo 24, 37-44) ha al centro le parole di Cristo: «Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà». "Avvento è il tempo magnifico che sta tra il gemito delle creature e la venuta di Signore, lunga ora tra le doglie e il parto.
"La Madonna del Parto" - Piero della Francesca
Tempo per guardare in alto e più lontano, per essere attenti a ciò che sta accadendo."
Leonard Cohen, poeta visionario della musica, ci ha lasciato.
R.I.P.
HALLELUJAH
Now I’ve heard there was a secret chord That David played, and it pleased the Lord But you don’t really care for music, do you? It goes like this The fourth, the fifth The minor fall, the major lift The baffled king composing Hallelujah
Hallelujah (x4)
Your faith was strong but you needed proof You saw her bathing on the roof Her beauty and the moonlight overthrew you She tied you To a kitchen chair She broke your throne, and she cut your hair And from your lips she drew the Hallelujah
Hallelujah (x4)
You say I took the name in vain I don’t even know the name But if I did, well really, what’s it to you? There’s a blaze of light In every word It doesn’t matter which you heard The holy or the broken Hallelujah
Hallelujah (x4)
I did my best, it wasn’t much I couldn’t feel, so I tried to touch I’ve told the truth, I didn’t come to fool you And even though It all went wrong I’ll stand before the Lord of Song With nothing on my tongue but Hallelujah
Hallelujah, Hallelujah… Leonard Cohen
ALLELUJA
Ho sentito di un accordo segreto Suonato da David e gradito al Signore Ma a te della musica non importa poi molto, vero? Beh, fa così: La quarta, la quinta La minore scende, la maggiore sale Il re perplesso compone l’Alleluja
Alleluja (x4)
La tua fede era salda ma avevi bisogno di una prova La vedesti fare il bagno dalla terrazza La sua bellezza e il chiaro di luna ti vinsero Lei ti legò Alla sedia della cucina Ti spaccò il trono, ti rase i capelli E dalle labbra ti strappò l’Alleluja.
Alleluja (x4)
Dici che ho pronunciato il Nome invano Ma se non lo conosco nemmeno il Nome Ma anche se fosse, a te poi cosa importa? C’è un’esplosione di luce In ogni parola E non importa se tu abbia sentito La sacra o la disperata Alleluja
Alleluja (x4)
Ho fatto del mio meglio, non era granché Non provavo nulla, così ho provato a toccare Ho detto il vero, non sono venuto per prenderti in giro E anche se è andato tutto storto Mi ergerò davanti al Dio della Canzone E dalle mie labbra altro non uscirà che Alleluja
La pumpkin pie, o torta di zucca, è un tipico dolce statunitense: si tratta di una sorta di crostata con all’interno un ripieno a base di zucca e spezie.
Si prepara tradizionalmente in occasione della Festa del Ringraziamento ma, visto che contiene la zucca, la si può realizzare anche nei giorni che precedono Halloween.
Un altro modo creativo, e decisamente invitante, per riciclare la polpa che avanza dalle nostre Jack O’Lantern intagliate.
Ingredienti:
Per l’impasto:
250 gr di farina
125 gr di burro
100 gr di zucchero
2 uova
buccia grattuggiata di 1 limone
Per il ripieno:
400 gr di zucca
2 uova
120 gr di zucchero
120 ml di panna da montare o una lattina di latte condensato
cannella qb
Preparazione:
Questa ricetta si inizia preparando l’impasto di base, che sarà una pasta frolla (anche se, per un dolce dal gusto più rustico, la si può sostituire con la pasta brisè): lavorate il burro freddo con la farina, a mano finchè i due ingredienti non si amalgamano, stando attenti a non maneggiare troppo l’impasto perchè non deve scaldarsi.
Aggiungete lo zucchero, la scorza di limone e le uova, inserendo un uovo alla volta.
Dopo aver ottenuto un panetto liscio, ponete la pasta frolla in frigorifero per almeno un’ora, in modo che si indurisca.
Nel frattempo preparate il ripieno: cucinate la zucca, a vapore (15 minuti), in acqua bollente (20 minuti) oppure in forno (20 minuti).
Al termine della cottura fatela raffreddare e schiacciatela con lo schiacciapatate, con il passaverdure oppure con il frullatore a immersione.
In una ciotola sbattete le uova con lo zucchero, aggiungete la panna o il latte condensato e la cannella.
Aggiungete la zucca e amalgamate il composto.
Dopo aver tirato fuori la pasta frolla dal frigo, stendetela con l’aiuto di un mattarello e riempite una tortiera che avrete imburrato e infarinato in precedenza.
Fate aderire l’impasto con le mani e bucherellate il fondo.
Riempite la frolla con il ripieno e infornate a 200 gradi per i primi 15 minuti.
Completate la cottura abbassando la temperatura a 170 gradi per 35/40 minuti.