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25 aprile 2016

“25 aprile”

La Liberazione metteva fine a vent’anni di dittatura e a cinque di guerra.

Un evento epocale, una “rivoluzione”, quella che non c’era stata durante i governi liberali e poi sotto la lunga ombra del regime, e che ora avrebbe portato di lì a un anno, per la prima volta, l’intera popolazione adulta italiana (comprese le donne) alle urne per decidere, con il referendum del 2 giugno 1946, fra monarchia e repubblica.
Il 25 aprile, simbolicamente, viene così a rappresentare il culmine della fase militare della Resistenza e, poi, della nascita della Repubblica Italiana e della stesura definitiva della Costituzione.
È al presidente del Consiglio Alcide De Gasperi che si deve la proposta rivolta al principe Umberto II, allora luogotenente del Regno d’Italia, di emanare una legge per celebrare “la totale liberazione del territorio italiano”.
Il principe accetta e “il 25 aprile 1946 è dichiarato festa nazionale”.
                                                                 

Se il 25 aprile non è la festa della Repubblica italiana, che si celebra invece il 2 giugno, ma – molto di più – la festa di una libertà conquistata con il sangue, durante una guerra civile e contro lo straniero invasore, va ricordato che l’Italia non è l’unica a celebrare in un giorno speciale la fine dell’occupazione straniera: Olanda e Danimarca la festeggiano il 5 maggio, la Norvegia l’8, la Romania il 23 agosto.
E al di là del Mediterraneo, l’Etiopia celebra la sua festa della Liberazione il 5 maggio.

                                             
Va, pensiero, sull'ali dorate;

Va, ti posa sui clivi, sui colli,
Ove olezzano tepide e molli
L'aure dolci del suolo natal!
Del Giordano le rive saluta,


Di Sionne le torri atterrate...
Oh mia patria sì bella e perduta!
Oh membranza sì cara e fatal!
Arpa d'or dei fatidici vati,


Perché muta dal salice pendi?
Le memorie nel petto riaccendi,
Ci favella del tempo che fu!
O simile di Solima ai fati


Traggi un suono di crudo lamento,
O t'ispiri il Signore un concento
Che ne infonda al patire virtù!

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