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22 aprile 2016

“Achillea”

Achillea: la pomata degli eroi mitologici

L’origine del nome deriva da un’antica leggenda secondo cui il mitico Achille, su suggerimento della dea Afrodite (o Venere, secondo la mitologia Romana), la usasse durante la guerra di Troia.
La dea apprese le grandi virtù medicinali dal centauro Chirone, ed erano l’ideale per cercare di curare le ferite che Tèlefo inflisse allo stesso Achille.

Anche se il nome gli venne dato solo nel XVII secolo, fu inventato dal botanico svedese Carl Nilsson Linnaeus a metà del 1700, abbiamo testimonianze che l’achillea fosse conosciuta ben prima del 1700: ne troviamo sue tracce già nell’erbario di Jerome Black, che visse all’inizio del 1500), nonché in quello di Robert Morison (seconda metà del 1600).
                                                                     

L’avrete sicuramente vista nella maggior parte dei prati d’Italia, in particolare in quelli di montagna.
Stiamo parlando dell’Achillea appunto, una pianta erbacea dai piccoli fiorellini bianchi, che cresce spontaneamente in quasi tutte le condizioni.

Oltre a essere un’ottima soluzione ornamentale, sobria ed elegante, in pochi sanno che l’Achillea è una piantina dalle straordinarie qualità.
                                                                       

Può essere utilizzata sia per uso interno che per uso esterno.
I suoi fiori infatti (ma in parte anche le sue foglie) contengono olio essenziale (azulene, camazulene, cariofillene), flavonoidi, acidi organici, tannini idrolizzabili, steroli, lattoni, cumarine.

E' un ottimo antispasmodico e decongestionante.

L’achillea è però ben più famosa per le sue proprietà antinfiammatorie e cicatrizzanti, che la rendono un’ottima soluzione per curare lesioni della pelle, piaghe o ferite di vario genere.

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